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due parole su di me
Due parole due su di me.
Delle varie esperienze con micromacchinette, formati 110, scatole tipo Agfa Box (ad averla ora...) non è il caso di parlarne.
Passo direttamente al 1971 quando acquisto, da Foto Serena a Soffiano, la mia prima vera macchina fotografica (che ancora ho), una Asahi Pentax Spomatic f con un 135 mm come unico obiettivo; devo dire che non mi ricordo il ragionamento che feci che mi portò alla scelta del 135... comunque quello era e con quello ho iniziato a fotografare gli amici.
Qui accanto in alto qualche esempio :)
L'altro accanto a me è Roberto. Lui aveva una Nikkormat con un obiettivo vicino ai 200 mm, non ricordo bene.
Ebbè... come si dice in questi casi, bei tempi. Forse perché avevamo un'altra età, forse perché eravamo in un bel gruppetto di amici, sempre in giro, sempre insieme.
Con la bobinatrice ci facevamo i nostri rotolini da soli, rigorosamente in bn, sviluppavamo e stampavamo di notte con un Durst F60; anche quello niente di che, ma a noi bastava.
Anni dopo arrivò una Pentax SFX con un 35/70 3.5-4.2 a cui poco più tardi aggiunsi un 50mm perché avevo necessità di qualcosa più luminoso.
E arriviamo al digitale... con una Kodak di cui non ricordo il nome anche perché mi è rimasta pochi giorni fra le mani, me l'ero preparata in salotto appoggiata al portatile poiché la mattina dopo dovevo alzarmi di buon'ora per andare a fare delle foto per lavoro, ma durante la notte qualcuno pensò bene di venirmi a fare visita e si portò via tutto l'ambaradan, insieme a vari cellulari che avevamo in casa e ad una penna stilografica Rotring da collezione.
La seconda digitale, circa nel 2009, fu una Minolta Dimage 7i, con ben 5 Megapixel, obiettivo 28/200, 2.5 scatti al secondo. Una bomba! Andava a batterie stilo, ne aveva 4. Ma qualche anno dopo, purtroppo durante un viaggio, cominciò letteralmente a farne fuori 4 dopo 4, un set ogni 10/20 foto. Improponibile.
Quindi via.
Poi è storia abbastanza recente, Canon 600d, 750d, per arrivare all'attuale 90d. Ce ne sono di meglio? Certo che si, ma per me è più che sufficiente per passare delle belle ore passeggiando e per fare foto che mi soddisfano.
Quello che ha cambiato molto il mio approccio alla fotografia è stato un corso di Lightroom organizzato dal Gruppo fotografico C.L.I.C. (Come Liberare Il Cervello) al quale mi ero iscritto.
Bèh, devo dire che mi si è aperto un mondo! Da lì poi sono iniziati gli approfondimenti di Photoshop, che fino ad allora usavo solo per... insomma, per fare biglietti falsi agli amici per partecipare a varie manifestazioni e concerti.
Photoshop che poi ho cercato di approfondire in vari modi, seguendo i consigli e i vari tutorial su Youtube fatti da persone quali Grazia Bertano, i fratelli di Photoshop Facile, Simone e Stefano Martini, Emanuele Brilli, solo per citarne alcuni. E scomponendo e studiando vari lavori che ho trovato in rete.
Piano piano qualcosa ho imparato. Ovviamente non riuscirò mai ad usarlo al 100%, ma mi contento. E continuo ad approfondire.
Attualmente sono socio di due gruppi fotografici, uno storico, Quintozoom e uno da pochi anni nato, f2,8 Fotoclub in Firenze.
Poi è oggi...
Creato con WebSite X5 da gianfranco fabbroni
foto di gianfranco fabbroni
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